Gli esami utili per una corretta diagnosi.
La radiografia dell’anca in due proiezioni (frontale e laterale) è il primo e indispensabile esame strumentale in grado di dare indicazioni utili per una prima diagnosi anche dal medico di base.
Giungere alla visita specialistica ortopedica con una radiografia correttamente eseguita, permetterà di abbreviare il cammino verso la diagnosi, il trattamento e la guarigione.
Ulteriori e più approfondite indagini come la TAC, la risonanza magnetica, l’ecografia o esami più invasivi devono essere lasciate alla discrezione dello specialista ortopedico qualora le ritenesse opportune.
Il percorso terapeutico
Non tutte le patologie dell’anca sono di pertinenza chirurgica; le forme patologiche minori possono essere ottimamente trattate con cure farmacologiche, fisioterapiche o infiltrative.
La diagnosi deve però essere completa, clinica e strumentale e deve escludere che sotto la patologia così detta “minore” non si nasconda un problema più importante ignorato o sottostimato che potrebbe portare conseguenze negative nel futuro trattamento della malattia articolare.
Necessario quindi il parere di un buon ortopedico che definisca con precisione la forma patologica curabile in maniera incruenta differenziandola da una di tipo chirurgico.
Oggi la chirurgia dell’anca è una disciplina molto specializzata che viene però praticata in moltissimi centri e reparti ortopedico-traumatologici.
Le acquisizioni scientifiche più recenti hanno aperto tali e tanti campi di indagine e di trattamento sempre più dedicati e tecnicamente avanzati, da definire questa branca dell’ortopedia come una disciplina a sé stante.
Un tempo non molto lontano tutto era convogliato verso un’unica patologia: l’artrosi dell’anca. Il paziente veniva invitato a fare una protesi attendendo nel dolore, l’età più adatta (dopo i 60 anni).
Oggi il percorso diagnostico e terapeutico deve, dopo un primo esame, indirizzarsi verso approfondimenti strumentali che indaghino la struttura, la morfologia e la biomeccanica dell’osso, nonché la funzione, la mobilità dell’articolazione e la validità dei motori muscolari circostanti; tutto ciò per definire un’accurata diagnosi, un protocollo terapeutico e un eventuale progetto chirurgico che non può prescindere dalle più moderne acquisizioni scientifiche.
Quindi nuove tecniche chirurgiche mini invasive o computer assistite; non solo sostituzioni protesiche ma anche chirurgia conservativa e applicazioni di biotecnologie.
Talvolta la complessità del trattamento moderno delle patologie dell’anca deve essere riservato a centri specialistici di particolare competenza del resto numerosi in Italia.
L’approcio scientifico di queste strutture deve essere però completo e moderno, serio e documentato in quanto alla luce della nostra esperienza le “novità” espressione di mode e di autocelebrazioni, hanno spesso portato a insuccessi clamorosi.