Lo stato di malattia dell’articolazione produce dei sintomi classici che sono facilmente percepiti dal paziente.
Il dolore che origina dall’anca (coxalgia) è localizzato tipicamente all’inguine, talora al gluteo e spesso si irradia lungo la coscia fino al ginocchio. Talvolta, è bene ricordarlo, il dolore al ginocchio è l’unico disturbo provocato da una malattia che ha sede nell’anca.

Fig.1 – Figura di coscia con proiezione del dolore crurale
Il carico e il movimento scatenano dolore, mentre la palpazione nella regione dolente non è in grado di risvegliare dolore poiché l’articolazione è molto profonda.
Se il paziente percepisce questo tipo di dolore, anche a riposo e con articolazione ferma, possono esserci altre forme dolorose con origini diverse da patologia della sola anca; la diagnosi differenziale è affidata a uno scrupoloso esame clinico e strumentale dell’ortopedico.
Generalmente però una coxalgia nell’adulto è campanello d’allarme di una patologia dell’anca: una coxartrosi (artrosi dell’anca), di un conflitto femoro-acetabolare, di una necrosi cefalica o di altre patologie artritiche di tipo reumatologico o altro, ma sempre riferibili all’articolazione coxofemorale.
Quando la palpazione permette di identificare punti dolorosi superficiali, l’articolazione dell’anca verosimilmente non è malata, mentre possono esserlo i tessuti circostanti (tendiniti e borsiti).

Fig. 2 – Punti Dolorosi Tendinei – Borsite
Il dolore posteriore alto, compreso tra gluteo e la zona lombare, è più spesso espressione di una patologia della colonna vertebrale o dell’articolazione sacroiliaca del bacino, piuttosto che dell’anca in senso stretto.

Fig. 3 – Punti dolorosi glutei-lombari
L’accertamento clinico strumentale dello specialista ortopedico è necessario per ben definire una esatta diagnosi.
La zoppia è presente a causa del dolore durante la deambulazione. È definibile come un meccanismo di protezione che il nostro corpo mette in moto per ridurre al minimo le sollecitazioni di carico durante la deambulazione che provocano dolore. E’ un tentativo di abbreviare l’appoggio sull’arto malato (zoppia di fuga). Il ciclo del passo diventa così asimmetrico poiché la fase di carico sull’arto doloroso è più breve che quella sull’arto sano.
La rigidità ovvero vari gradi di limitazione del movimento, sono disturbi tipici e nel tempo invalidanti. In genere, il primo movimento che viene compromesso è la flessione e la rotazione esterna dell’arto inferiore; quindi le affezioni dell’anca forniscono un sintomo molto evidente come quello di rendere difficoltoso indossare scarpe e calze.
Nelle fasi più avanzate, può comparire una rigidità permanente in rotazione esterna che induce il paziente a camminare con la punta del piede “in fuori”.